giovedì 26 dicembre 2019

IL TEMPO SECONDO NILSON E MARX
Nel 1920, lo studioso svedese Nilsson, pubblicò un famosissimo libro riguardante il tempo nelle società primitive. Presso esse, il tempo sembrerebbe essere puntiforme: in queste società i riferimenti temporali on corrispondono.
Queste rappresentazioni temporali sono ovviamente diverse da quelle elaborate in una società in cui esse diventano scansione vitale: l'idea che il tempo abbia una scansione uniforme, misurabile, come quella della nostra società, non è universale: essa cambia in base alla necessità che effettivamente hanno le persone di avere o non avere una scansione.

Se Nilsson fondò i suoi studi sulle società primitive, diversamente fece Marx, che si concentrò su quelle moderne ed industrializzate. In questo contesto, la concezione del tempo fa s che esso sia misurabile, e strettamente legata all'attività di produzione. Secondo la teoria, questa concezione andò a sedimentare l'idea del tempo come denaro della società capitalistica: il tempo dedicato alla produzione di beni diventa una scansione a se stante e del tutto particolare.

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