domenica 23 febbraio 2020

LO SVILUPPO DEL SE' NELLA TEORIA DI SULLIVAN
Lo psicoanalista americano Sullivan, definisce il se come l'immagine che ognuno di noi ha di sè stessi, che inizia a formarsi durante l'infanzia. Sullivan, in linea con la concezione di Karen Horney e con quella di Freud, ritiene infatti che è proprio verso i 6 anni che si sviluppa un amore o un odio verso se stessi, che andrà ad influenzare l'intero stile di vita dell'individuo.
Il concetto di sè cambia, non è costante, e a volte anche molto rapidamente. Infatti sono gli altri a fungere da specchio, ossia a rimandare ciò che pensiamo di noi stessi.
E' evidente dunque che impariamo a conoscerci attraverso le reazioni altrui ai nostri comportamenti, mediante le loro opinioni su di noi: questa consapevolezza è principalmente basata sulle relazioni interpersonali.
Un altro modo per ottenere informazioni su noi stessi è quello del confronto sociale, ovvero il vedere come ci sentiamo noi in relazione agli altri. Anche se con questo gesto, possiamo ottenere riscontri negativi, il nostro essere può cambiare ed adattarsi di conseguenza. 

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