lunedì 9 marzo 2020

L’educazione dei maschi e delle femmine. È lecito parlare ancora di differenze nel XXI secolo?


Da sempre l’uomo è stato considerato il “sesso forte”, coraggioso e audace, capace di comandare, affrontare pericoli, superare prove difficili; mentre la donna è il “sesso debole”, è stata educata a stare in casa, a curare la prole e a occuparsi delle faccende domestiche.
La realtà è che, sia l’uomo che la donna, dovrebbero crescere sin da piccoli con pari opportunità, tali da permettere loro di sperimentare ogni occasione che la vita offre.
In questo modo, entrambi sarebbero capaci ci scambiarsi talvolta i compiti e di collaborare nel quotidiano, apportando ognuno il proprio contributo, soprattutto in ambito familiare.
Qualcuno però potrebbe affermare che effettivamente l’uomo è per natura predisposto ad essere colui che combatte, che gioca a calcio, che fa il pilota o che deicide per gli altri; al contrario direbbe che la donna è più delicata, ha bisogno di protezione, fisicamente non idonea e quindi incapace di cavarsela da sola in determinate occasioni.
Ma perché discriminare i sessi?! Ognuno fa quello che vuole! Ognuno è libero di agire e di riuscire nel proprio intento, senza aver paura di essere giudicato.
Spesso ho sentito: “MASCHIACCIO” o “SEI PROPRIO UNA FEMMINUCCIA”. Una cosa è certa: la donna, dopo tante battaglie, è riuscita a conquistare il suo posto nella società. Il movimento femminista ha permesso alla donna di riscattarsi e di ottenere la rivendicazione dei propri diritti, come l’uomo, dimostrando di essere pari a lui, se non addirittura “migliore”.
L’uomo ha finalmente capito che la donna sa e può fare come lui e perciò egli ha imparato a collaborare con lei tra le mura domestiche, a occuparsi dei figli e ad essere più complice nel rispetto del ruolo femminile.
Tuttavia oggi si apre un altro scenario: il “FEMMINICIDIO”, che dimostra ancora la triste realtà in cui l’uomo vuole il sopravvento e vuole dominare, ricorrendo anche alla violenza.
Citando la frase di un film: “L’uomo è il capo, ma la donna è il collo e lo fa girare quanto e come vuole”, a questo proposito, la frase mi ha molto colpita e mi torna sempre in mente, perciò ritengo che i luoghi comuni nei diversi comportamenti tra maschi e femmine e sulla loro educazione, siano discutibili. Infatti, parlando di me, affermo con gioia di essere l’esempio più lampante di una ragazzina che per tanto tempo è stata chiamata “MASCHIACCIO”, solo perché ama il calcio; adora tutto ciò che è meccanico, elettronico, artigianale; non disdegna, se pur nella sua femminilità, dolcezza e timidezza, interessi piuttosto mascolini e riesce ad avere un’ottima relazione con tutti.
Io sono così, continuerò ad esserlo, e me ne vanto!!.

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