GUSTAV LE BON: LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE
Gustave Le Bon nacque in Francia nel 1841.Studiò conme medico, ma i suoi inferessi si concentrarono prevalentemente sulla fisica, antropologia, psicologia e sociologia.
Era inoltre molto appassionato di archeologia: era un individuo lucido e dalla grande capacità di osservazione. Scrisse riguardo le suo osservazioni, molte opere, di cui la più importante è sicuramente "Psicologia delle folle".
Stampatonel 1895, divenne, nei
primi trent’anni del Novecento, uno dei libri più noti del secolo.Infatti lo lessere figure di spicco quali il presidente americano Theodore Roosevelt, i presidenti del Consiglio
francesi Aristide Briand e Georges Clemenceau, nonché Benito Mussolini
che si dichiararono suoi stimatori. È
molto probabile che persino il giovane Adolf Hitler ne abbia letta una copia: molti pensano che abbia tratto proprio da Le Bon l'idea per il Mein Kampf.
Il centro tematico dell'opera è l'idea secondo la quale, nella società moderna i governanti dovono inevitabilmente fronteggiare una"potenza nuova": la potenza della massa, della folla. Nella folla, secondo l'autore, le attitudini coscienti,
razionali e intellettuali sei singoli individui si annullano, e
predominano i caratteri inconsci. Così, quando l'individuo si trova nella folla scende di qualche gradino sociale, e persino un intellettuale può diventare un barbaro.
C'è inoltre da dire che la massa è un gregge e in quanto tale ha un bisongo intrinseco e necessario, di avere un padrone. Questa guida deve però essere carismatica: infatti, lo psicologo definisce i capi politici come retori sottili,
che mirano all’interesse personale e cercano il consenso lusingando i
bassi istinti. Sono maestri della retorica, la lro tecnica è perfetta, basata su affermazioni secche, svincolate da ogni prova o ragionamento ed estremamente ripetitive. Con questa metodologia si riesce ad influenzare la folla, che è ben predisposta alla suggestione tramite parole, formule ed immagini semplici.
Il buon oratore, secondo Gustave Le Bon, non può fare uso del
ragionamento logico e scientifico, né tantomeno del buon senso; è invece
la metafora assurda ed infondata, la similitudine sbalorditiva,
l’iperbole, l’esclamazione, la violenza: è tutto ciò che provoca una
reazione emotiva forte ad essere in grado di animare la folla. La riuscita di questo processo avviene grazie al cosidetto "contagio mentale", ovvero quel processo grazioe al quale un'idea si trasmette molto velocemente tra gli individui che compongono la massa; e la forza con cui questi ideali si trasmettono è tale da far andare gli individui contro i loro stessi interessi.
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