sabato 25 aprile 2020

LA FORMAZIONE MORALE E LE QUALITA' FONDAMENTALI
Uno degli aspetti d cui si occupò maggiormente Kant fu l'educazione morale, intesa come la capacità di scegliere tra bene e male.
In questo contesto, esercitano una grandissima influenza i genitori, che devono far conoscere al bambino gli aspetti positivi e negativi della vita. In questo modo il bambino viene educato fin da subito a capire cosa è bene e cosa è male.
L'adulto dovrà poi insegnare al bambino che non bisogna agire seguendo una motivazione contingente: si deve seguire l'istinto interiore. Le azioni vanno fatte perché devono essere fatte, non per altri motivi: in caso contrari perderebbero della loro moralità. Il giovane inizierà così ad ascoltare la legge morale universale.
L’educazione naturale concerne anche la disciplina, come limitazione della libertà tesa a produrre le disposizioni di cui il ragazzo si servirà per obbedire alle proprie massime morali. Dunque l'educazione dovrà essere adeguata all'età e agli interessi dei bambini. Essa serve a sviluppare la saggezza e la felicità.
Kant sostiene che se si vuole formare la moralità non si deve punire: la moralità è una cosa così santa che non si deve portarla alla stregua della disciplina.

 La socievolezza, la sincerità, l’obbedienza e il senso del dovere dovranno essere prima suscitati nel rapporto con il maestro,  e il loro sviluppo sarà utile per ottenere, in futuro, un buon lavoro. Sono favoriti in questo senso, i giochi in libertà e con alrti bambini. 
E importantissima per Kant, l'obbedienza e la sincerità: le trasgressioni potranno essere contenute con castighi fisici e morali. I castighi non devono essere inflitti in modo iroso, ma in maniera tale da rendere l’allievo consapevole del loro significato correttivo. I premi non devono essere utilizzati perché spingono ad agire per tornaconto invece che per dovere.

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