venerdì 10 aprile 2020


PEDAGOGIA
L
'INFANZIA DI EMILIO
Il primo libro de L'Emilio di Rousseau si apre con l'enunciazione del gran principio della bontà originaria dell'uomo e della sua degenerazione nei rapporti sociali. Ma l'autore sostiene che la crescita del bambino dipende dall'educazione. Tutto ciò che abbiamo quando nasciamo ci viene fornito dall'educazione, impartita da "tre maestri": la natura, gli uomini e le cose. La natura provvede allo sviluppo interno delle nostre facoltà e dei nostri organi; gli uomini all'uso che ne facciamo; le cose all'acquisizione dell'esperienza e degli oggetti. Se i contributi di queste tre educazioni si contraddicono, l'alunno sarà educato male.
Rousseau poi, elenca una serie di errori pratici nell'educazione tradizionale, come l'uso delle fasce che limitano la libertà di movimento, le cure e le precauzioni eccessive, le lusinghe e le minacce.
Infatti, il bambino, per imparare dovrà soffrire: i malori che potranno insorgere giocando non sono negativi, ma servono anzi a favorire lo sviluppo armonico del bambino: troppe imitazioni risultano essere controproducenti.
Il primo allevamento e il nutrimento del bambino sarà responsabilità esclusiva della madre, il cui compito viene esaltato da Rousseau come apportatore di armonia e felice sviluppo del neonato. Tuttavia egli verrà presto sottratto alla madre per affidarlo alle cure di un precettore. Secondo Rousseau, poi, l'educazione naturale va condotta in mezzo alla natura, dove l'ambiente rinvigorisce il corpo e l'anima, e la società non può esercitare il suo effetto corruttore. L'educatore, inoltre, deve provvedere affinché Emilio non contragga abitudini che lo rendano schiavo e lo devino dai suoi bisogni naturali. Inoltre, nel I libro, Rousseau dà ampio spazio al tema dell'apprendimento del linguaggio e ci dice che gli adulti devono rispettare i tempi di questo sviluppo e devono cominciare col fornire gradualmente pochi termini, ben distinti, ben pronunciati e collegabili ad oggetti sensibili nell'esperienza del bambino.E' necessario trattare il bambino come tale: solo assegnando ad ogni età il suo posto, si potrà garantire l'ordine e l'armonia nella crescita dell'uomo.

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